Questa viene chiamata domenica Laetare dalla prima parola dell’antifona d’Ingresso come abbiamo sentito all’inizio della Messa…Qualcuno potrebbe dire c’è poco da rallegrarsi…domani siamo di nuovo in zona rossa fino a Pasqua con tutto quello che comporta…sì purtroppo è vero!
Ma la nostra vita non ce la possiamo far rubare e tanto meno la speranza…E come questa pandemia sembra non mollare, non arretra, ci illude e poi riappare, in una parola è difficile estirparla: ci vuole pazienza, tenacia, costanza. Così è difficile, essere fedeli al Signore, lo abbiamo sentito nella prima lettura dal Libro delle cronache dove si dice che tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà e “contaminarono il tempio” ...e poi ancora quando dio manda i profeti si dice che” … Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.”
Oggi, come Nicodemo che, timoroso di essere scoperto e giudicato dai suoi compagni di fede, perché Gesù è considerato eretico, va dal Maestro di notte, così siamo noi…veniamo da Lui per scoprire qualcosa di immenso e inatteso. E anche noi ci muoviamo di notte. Non vediamo chiaramente e, forse ci mette un po’a disagio essere cristiani, appartenere ad una Chiesa che ospita, accanto a grandi santi e testimoni, fragili discepoli come noi e grandi peccatori. Ma se abbiamo il coraggio di ascoltare, magari di ascoltare cose che pensiamo di conoscere perfettamente, allora può accadere davvero qualcosa di straordinario. Perché la Parola di Dio porta con sé sempre una novità e una novità di salvezza.
È bello vedere come nel dialogo con Nicodemo l’evangelista Giovanni riassuma l’intero messaggio cristiano così come è stato recepito dalla sua comunità. E nel confronto col giudaismo, che alla fine tace non sapendo cosa dire Giovanni sintetizza ciò che lui ha scoperto: Dio è inconoscibile, solo chi scende dall’alto come Gesù afferma: può parlare di Dio! D
Dio è AMORE, Dio ama, dice Gesù a Nicodemo. E questo Nicodemo lo sapeva. Ma mai avrebbe pensato che Dio ama talmente tanto da donare ciò che ha di più caro, suo Figlio, affinché il mondo capisca chi è veramente Lui. Uno che rischia al punto di mandarti il suo bene più prezioso ti vuole bene sul serio. E davanti a tale evidenza non puoi continuare a pensare che Dio non si occupi degli uomini o che, peggio, sia sempre pronto a dare loro una bastonata in testa. Questo ci consola, ma oggi ci permette di giorire
Continua Gesù: Dio ama talmente tanto il mondo da mandare suo Figlio per una sola ragione, perché il mondo si salvi. Dio non desidera la morte di nessuno, non vuole condannare, ma salvare.
E l’apostolo Paolo nel brano agli Efesini che abbiamo ascoltato fa una sintesi mirabile: “Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati.
Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Ecco la Quaresima, la conversione, la Pasqua e l’invito alla gioia che oggi ci fa la liturgia, far nostro questo annuncio, credere a questo volto di Dio misericordioso per il quale vale la pena di impostare la propria vita, di coltivare l’amicizia con lui.
Con questo annuncio e con questa gioia nel cuore, andiamo verso la Pasqua cercando di approfittare del dono che ci viene dato, poter uscire di casa per partecipare all’Eucaristia e ai momenti di preghiera ritenuti “essenziali” come andare a fare la spesa per il cibo, perché la Sua Parola, il suo perdono, il suo pane di vita sono qualcosa di essenziale per la nostra vita.
don Maurizio Qualizza